Le famiglie dei giovani coinvolti nell'aggressione di un 22enne a Milano vivono ore di smarrimento e dolore. La vicenda, in seguito alla quale la vittima è in ospedale da un mese e rischia l'invalidità a vita, ha generato un'ondata di shock tra i genitori dei cinque ragazzi, due maggiorenni e tre minorenni, ora indagati per tentato omicidio aggravato e rapina. A Monza, dove abitano le famiglie dei giovani coinvolti, si alternano incredulità e senso di responsabilità. Le voci raccolte raccontano un ambiente fino a ieri percepito come normale, fatto di lavoratori e professionisti che oggi si trovano a fare i conti con l'impatto di un'indagine così grave. La madre di uno dei ragazzi al "Corriere della Sera": Non immaginavo che mio figlio uscisse con il coltello".
Alcuni genitori parlano spiegando di aver scoperto dei figli che non conoscevano, altri ringraziano le forze dell'ordine nella speranza che l'arresto possa rappresentare uno spartiacque per i loro ragazzi. Come il papà di un minorenne che, all'ingresso del Beccaria, scrive "Repubblica", ringrazia gli agenti: "Fate bene a portarvelo via, forse capirà". Mentre dalla parte della vittima emergono solo parole di sofferenza e paura.
La madre di un maggiorenne ha raccontato tutto il suo sgomento parlando da dietro la porta di casa. "Siamo devastati, abbiamo pregato tanto anche per quel ragazzo", ha detto la donna, esprimendo tutto il suo sconcerto quando ha scoperto che suo figlio aveva un coltello.
Il padre di un altro maggiorenne cerca di difendere il figlio dicendo che "nel video si vede che sta lontano, che non interviene: non si è reso conto che stavano usando il coltello, si è trovato nel posto sbagliato. Adesso spero solo che il ragazzo ferito migliori, che esca dall'ospedale e possa fare la sua vita normale".