In Italia, gli adulti di età compresa tra i 16 e i 65 anni hanno competenze cognitive inferiori alla media dei Paesi Ocse. Lo comunica la stessa Organizzazione, nell'ambito dell'indagine sulle competenze degli Adulti 2023, relativa a 160mila persone tra i 16 e i 65 anni residenti in 31 Paesi dell'Unione europea. Lo studio si riferisce alle capacità di lettura e comprensione di testi scritti (literacy), alle capacità di comprensione e utilizzo di informazioni matematiche e numeriche (numeracy) e alle capacità di raggiungere il proprio obiettivo in una situazione dinamica in cui la soluzione non è immediatamente disponibile (problem solving adattivo). In particolare il 35% degli adulti ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1 sia in literacy sia in numeracy, dati che pongono il nostro Paese tra gli ultimi della classifica.
I cosiddetti analfabeti funzionali - Dunque nella literacy, la comprensione dei testi scritti, il 35% degli adulti italiani (media Ocse 26%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1 e rientra quindi nella categoria degli analfabeti funzionali. Nel senso che sanno leggere e scrivere, ma hanno difficoltà grandi nel comprendere, assimilare o utilizzare le informazioni che leggono. Nella definizione Ocse, al livello 1 (25% del campione in Italia) riescono a capire testi brevi ed elenchi organizzati quando le informazioni sono chiaramente indicate. Al di sotto del livello 1 (10%) possono al massimo capire frasi brevi e semplici. All'estremità opposta dello spettro (livelli 4-5), il 5% degli adulti italiani (contro il 12% medio Ocse) ha ottenuto i risultati più elevati, in quanto possono comprendere e valutare testi densi su più pagine, cogliere significati complessi o nascosti e portare a termine compiti.
La comprensione dei numeri con migliora - Anche in numeracy il 35% degli adulti (media OCSE: 25%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1. Gli adulti che si posizionano al livello 1 sono in grado di fare calcoli di base con numeri interi o con il denaro, comprendere i decimali e identificare ed estrarre singole informazioni da tabelle o grafici, ma possono avere difficoltà con compiti che richiedono più passaggi (ad esempio risolvere una proporzione). Le persone che ottengono risultati al di sotto del livello 1 sono in grado di sommare e sottrarre numeri piccoli. Gli adulti di livello 4 o 5 sono gli high performer (6% in Italia, 14% in media nei Paesi ed economie dell'OCSE). Sono in grado di calcolare e comprendere tassi e rapporti, interpretare grafici complessi e valutare criticamente le informazioni statistiche.
La risoluzione dei problemi e lo spirito di adattamento - Nel problem solving adattivo (Adaptive Problem Solving - APS), il 46% degli adulti (media OCSE: 29%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1. Gli adulti che si posizionano al livello 1 sono in grado di risolvere problemi semplici con poche variabili e poche informazioni non rilevanti, che non cambiano man mano che si procede verso la soluzione. Hanno difficoltà con problemi che presentano più passaggi, o quelli che richiedono il monitoraggio di più variabili. Gli adulti che ottengono risultati al di sotto del livello 1 sono in grado di risolvere solo problemi molto semplici, in genere quelli che possono essere risolti con un solo passaggio. Circa l'1% degli adulti (media OCSE: 5%) ha ottenuto un punteggio di livello 4. Questi adulti hanno una comprensione più approfondita dei problemi e nella risoluzione sono in grado di adattarsi a cambiamenti inaspettati, anche se richiedono una significativa rivalutazione del problema. Considerando in modo congiunto i tre domini, il 26% degli adulti in Italia (media OCSE: 18%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1.
I giovani vanno meglio degli adulti - Gli adulti di 55-65 anni di età in Italia hanno mostrato un minore livello di competenza rispetto ai 25-34enni in literacy, numeracy e problem solving adattivo, si sottolinea inoltre nell'indagine. In termini di literacy, gli adulti tra i 55 e i 65 anni hanno ottenuto 22 punti in meno rispetto ai 25-34enni (media OCSE: 30 punti in meno). Le differenze dei punteggi di competenze tra adulti più maturi e i giovani potrebbero essere il risultato dell'invecchiamento, sottolinea l'indagine, ma anche delle differenze tra le generazioni nella qualità e quantità dell'istruzione e della formazione erogata. Per i giovani adulti ancora iscritti alla scuola dell'obbligo o che hanno completato solo da poco tempo il loro percorso di istruzione iniziale, i risultati dell'indagine sulle competenze degli adulti integrano quelli delle valutazioni realizzate a scuola e forniscono informazioni utili sulla qualità dei sistemi di istruzione. In Italia, i giovani adulti di età compresa tra 16 e 24 anni hanno ottenuto in media 263 punti in literacy (inferiore alla media OCSE), 259 punti in numeracy (inferiore alla media OCSE) e 245 punti nel problem solving adattativo (inferiore alla media OCSE).
La situazione peggiore al Sud - E soprattutto al Sud la situazione è drammatica. I residenti nel Nord e nel Centro d’Italia – emerge dall’indagine - riescono spesso a raggiungere punteggi di competenza pari a quelli della media Ocse, al contrario di quanto accada nel Mezzogiorno che presenta valori sempre significativamente inferiori alla media. I migliori risultati arrivano dal Nord-Est, unica area in cui si raggiungano risultati sufficienti anche relativamente alla capacità di comprendere e usare i numeri.