I figli del manganello. Liceo Ripetta 21 ottobre 2021.
Quelli che ieri sono stati picchiati a manganellate non sono studenti ma sono adolescenti. La questione è diversa. E’ da sempre che i ragazzi occupano le scuole. Anche io a 17 anni ho avuto la mia occupazione. Erano gli anni ottanta e si occupavano le scuole per manifestare il proprio dissenso e dare voce alla propria protesta. L’occupazione durava una settimana o poco più; interveniva la polizia e senza nessuna violenza ci invitata a lasciare l’Istituto e noi pacificamente obbedivamo. Anzi in quegli anni l’occupazione era una tradizione. Non poteva esserci un anno scolastico senza occupazione e non succedeva nulla di grave, era una settimana costruttiva e formativa per gli adolescenti; era la settimana del confronto, della spirito critico, della formazione del carattere, era una settimana costruttiva, del dialogo tra studenti e corpo insegnante, era una buona esperienza, era la settimana della socializzazione formativa. Ma mai vi fu violenza alcuna.
Mi rivolgo ai genitori d’Italia: per un attimo pensate ai vostri figli, diciassettenni, picchiati senza motivo da poliziotti. Adesso dobbiamo sopportare anche questo?
I ragazzi erano disarmati, non avevano coltelli, mazze o altro, erano a mani nude, erano inermi e sono stati picchiati. Mia figlia da poco ha compiuto diciott’anni e frequenta il quinto anno di liceo. Non oso pensare se fosse successo a lei…
Questi adolescenti maltrattati, oggi sono i nostri figli.
Di Maurizio Rovere (attivista Movimento 3V Libertà Verità)