In seguito alle accuse dei crimini di guerra compiuti a Bucha, non lontano da Kiev, Mosca ha chiesto una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Le autorità ucraine hanno denunciato che, durante la ritirata dei militari russi, centinaia di civili sono stati uccisi e i loro corpi sono stati abbandonati per strada, con mani e piedi legati. Altre vittime sono state invece trovate in fosse comuni. Le accuse del governo di Kiev sono quelle di esecuzioni di massa e massacro deliberato.
Il vice rappresentante russo del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, Dmitry Polyansky, fa sapere di aver avanzato la richiesta russa, alla luce della palese provocazione dei radicali ucraini. Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, infatti, quanto accaduto a Bucha rappresenta una provocazione di Kiev per interrompere i negoziati e intensificare la violenza. Addirittura da Mosca sostengono che le immagini dei civili morti sarebbero state ordinate dagli Stati Uniti nell’ambito di un complotto per incolpare la Russia.