Il premier
Mario Draghi è intervenuto al Senato sulla questione del ddl Zan, e in particolare sulla bocciatura da parte della Chiesa che ne chiede alcune modifiche.
Il capo del governo ha dichiarato: "Il nostro è uno Stato laico.
Il Parlamento è sempre libero di discutere e non solo. Il nostro ordinamento contiene tutte le garanzie per rispettare gli impegni internazionali tra cui il Concordato
. Ci sono controlli preventivi nelle commissioni parlamentari e successivi nella Corte costituzionale" - spiega. "Voglio puntualizzare una cosa: la laicità non è indifferenza dello Stato rispetto al fenomeno religioso, la laicità è tutela del pluralismo e delle diversità culturali" - precisa.
Poi continua: "Ieri l'Italia ha sottoscritto con altri 16 Paesi europei una dichiarazione comune in cui si esprime preoccupazione sugli articoli di legge in Ungheria che discriminano in base all'orientamento sessuale. Queste sono le dichiarazioni che oggi mi sento di fare, senza entrare ovviamente nel merito della discussione parlamentare. Come vedete, il governo la sta seguendo ma questo è il momento del Parlamento, non è il momento dell'esecutivo".
Ma quali sono state le reazioni degli altri esponenti politici?
Enrico Letta (Pd): "Ci riconosciamo completamente nelle parole di Draghi in Parlamento sulla laicità dello Stato e sul rispetto delle garanzie".
Andrea Ostellari (Lega): "Ho apprezzato la replica del presidente del Consiglio, Mario Draghi. Certamente l'Italia è uno Stato laico, ma laicità, come ha specificato, è tutela del pluralismo e delle diversità culturali. Comprese le sensibilità religiose. Il Parlamento lavori e lavorino le commissioni, che, come ha chiarito il premier, hanno il compito di eseguire preventivi controlli di costituzionalità sui disegni di legge".
Loredana De Petris (Liberi e Uguali): "Draghi ha sottolineato e difeso la laicità dello Stato e ricordato che in Italia i controlli sulla costituzionalità delle leggi e dunque anche sul rispetto del Concordato sono tali da non permettere alcun timore in merito alla difesa dell'art.21 della Costituzione e alla tutela della libertà di pensiero e di espressione".
Riccardo Molinari (Lega): "Il Vaticano non è la prima volta che entra nella scena politica italiana. Non sono argomenti di oggi. Bisogna decidere se si è laici sempre. Non è che il Vaticano va bene quando ad esempio parla dei migranti perche va contro a centrodestra e Lega e quando parla del ddl Zan non va bene. Io sono laico sempre e credo che il parlamento debba decidere a prescindere da quanto dice il Vaticano che fa il suo mestiere".
Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia): "Penso che Draghi debba riferire e penso che l'iter parlamentare della norma, finché non si dirime questa controversia, debba essere momentaneamente sospeso".
In conclusione Lega e Fratelli d'Italia hanno chiesto di sospendere la votazione sul ddl Zan dopo la nota ricevuta dal Vaticano. Mentre M5s, Pd, Leu e Italia Viva chiedono di portare in aula il disegno di legge sull'omotransfobia, proponendo la calendarizzazione in Senato il 13 luglio. Tuttavia, a causa del mancato accordo tra i capigruppo, la calendarizzazione è prevista per il 6 luglio.