Femminicidi, "Per Ilaria, per Sara": in migliaia alla Sapienza e a Messina
04/04/2025

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Femminicidi, "Per Ilaria, per Sara": in migliaia alla Sapienza e a Messina

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"Per Ilaria, per Sara, per tutt3". Lo hanno gridato al megafono, scritto sugli striscioni, sui cartoncini tenuti tra le mani per tutta la durata della manifestazione partita da piazzale Aldo Moro, davanti all'università Sapienza, a Roma, e poi proseguita con un corteo tra i viali dentro e fuori l'ateneo, fino a San Lorenzo, passando per Castro Pretorio. Un presidio organizzato in poche ore da collettivi e organizzazioni transfemministe dopo i femminicidi di Ilaria Sula, studentessa della Sapienza, e Sara Campanella uccisa a Messina, che poi è diventato "marea", proprio come auspicato dalle organizzatrici.

Il corteo Dietro allo striscione "Sapienza transfemminista. Bruciamo tutto" in tantissimi (2mila per le forze dell'ordine) hanno riempito il piazzale dell'ateneo, gli stessi che hanno poi superato i varchi d'ingresso della città universitaria per attraversare quelle strade percorse, come ricordato, anche dalla giovane Ilaria Sula. Insieme hanno poi raggiunto la scalinata del rettorato, davanti alla statua della Minerva, da poco restaurata ma ancora chiusa al pubblico, tra slogan transfemministi e fumogeni viola dopo aver buttato a terra la grata che delimitava l'area intorno alla fontana senz'acqua.

"Ilaria poteva essere una di noi, potevo essere io", hanno evidenziato al microfono le studentesse in uno degli interventi. "Siamo stanche di vivere in un Paese che non ci rappresenta - hanno poi aggiunto -. Il femminicidio di Ilaria non è un caso di cronaca, un evento isolato ed eccezionale, ma l'estrema rappresentazione di un sistema che è visceralmente malato". In più momenti le studentesse e gli studenti hanno agitato le chiavi per fare "rumore", come davanti all'ingresso del rettorato e del dipartimento di Scienze Statistiche, lo stesso frequentato da Ilaria Sula e dove all'ingresso è stata affissa un'immagine della studentessa vittima di femminicidio. Sotto, un altarino di fiori e lettere.

In risposta a quanto voluto dalla rettrice Polimeni, che ha organizzato nel pomeriggio di mercoledì un momento di raccoglimento, le studentesse in corteo hanno deciso di incollare uno striscione con il nome della vittima, "ora mettiamo noi la nostra targa", hanno spiegato.
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