Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 626. L'esercito di Tel Aviv comunica di aver colpito il quartier generale del Basij a Teheran, cioè una delle basi del potere dei pasdaran. Cento bombe cadono sulla capitale iraniana: uccisi molti pasdaran. Da parte iraniana viene invece annunciata la cattura di un pilota israeliano dopo l'abbattimento di un F-35. Dall'inizio degli attacchi, secondo quanto riferito dalla tv di Stato iraniana, "sono 500 le vittime e oltre 3mila i feriti". Dopo l'entrata in campo degli Usa nella guerra Israele-Iran con l'attacco a tre siti nucleari nel Paese islamico si va avanti con raid e attacchi. "Si dice che i danni ai siti nucleari in Iran siano 'monumentali'", scrive Donald Trump aprendo per la prima volta anche a un cambio di regime a Teheran, dopo averlo sempre escluso. E conia la parola Miga (make Iran great again). I pasdaran promettono vendetta, affermando che "ridurranno in cenere" le basi americane in Medioriente e minacciando di chiudere lo Stretto di Hormuz. L'Idf rende noto di aver colpito sei aeroporti in varie zone dell'Iran, distruggendo "circa 15 caccia ed elicotteri d'attacco del regime iraniano". "L'aggressione non provocata contro l'Iran non ha motivi nè giustificazioni", ha detto Putin ricevendo al Cremlino il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, secondo quanto riferisce l'agenzia Interfax. Aragchi ha detto al presidente russo che "Mosca è dalla parte giusta della storia". Media: Ali Khamenei chiederà al presidente russo maggior sostegno. Tajani: l'ambasciata italiana in Iran resterà aperta.