La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 504. Netanyahu annuncia che il Paese "agirà con determinazione per riportare a casa Shiri, insieme a tutti i nostri prigionieri, sia i vivi sia i caduti, e garantiremo che Hamas paghi il prezzo pieno per questa crudele violazione dell'accordo". E avverte: "Non avrò pace finché non sarà fatta giustizia per la morte di questi bambini". Giovedì il movimento islamista aveva consegnato allo Stato ebraico, col consueto "show" sul palco, i primi quattro corpi senza vita dall'inizio della guerra: i piccoli gemelli Bibas, che - secondo Israele - sono stati uccisi a mani nude, e l'86enne Oded Lifshitz, che fu catturato in un kibbutz al confine. L'altro corpo non si è però rivelato quello della madre dei due bambini. L'Idf ha precisato che il Dna non corrisponde a quello di nessun ostaggio ancora a Gaza. Intanto tre autobus vuoti sono esplosi nel sobborgo Bat Yam di Tel Aviv e la polizia, che ha scoperto altri due ordigni inesplosi, indaga per terrorismo.