Nel 2018, infatti, Casarrubia era a Roma per trattare l'acquisto di un'ingente quantità di cocaina con Claudio Casamonica, esponente dell'omonimo clan romano, successivamente morto per Covid. All'incontro partecipò anche Giusy Vitale. Le conversazioni registrate tra la donna e il nipote hanno messo in luce il suo ruolo nel traffico di stupefacenti. In particolare, in una conversazione col nipote, Casarrubia riferisce alla zia che, a seguito di un furto di marijuana commesso dal cugino Michele Vitale, questi era stato convocato dai vertici della cosca per rendere conto del suo gesto. La donna, tutt'altro che sorpresa, risponde che l'iniziativa è assolutamente fisiologica perché conforme alle regole di Cosa nostra.
Pertanto il gip dichiara: "E' assolutamente chiaro come la donna non si sia dissociata dall'ambiente criminale in genere e da Cosa nostra in particolare".
Per quanto riguarda, invece, l'indagine che ha portato alle 85 misure cautelari (63 delle quali in carcere, 18 ai domiciliari e 4 obblighi di dimora), la Dda ha scoperto cinque organizzazioni di trafficanti di droga che operavano tra Palermo, la provincia e Trapani.