È stato ricostruito il movimento dei più enigmatici fra i pianeti esterni al Sistema Solare, giganti gassosi con orbite molto ellittiche e simili a Saturno per massa e dimensioni. Il risultato si deve alla ricerca della University of Southern Queensland a Toowoomba (Australia) accettata per la pubblicazione sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
C'è un italiano fra gli autori della ricerca: è l'astrofìlo e divulgatore scientifico Giuseppe Conzo, del Gruppo Astrofili Palidoro, coinvolto nello studio grazie alla collaborazione con il team Sg1 del telescopio spaziale Tess della Nasa, specializzato nell'osservazione dei pianeti esterni al Sistema Solare. Il gruppo Sg1 ha analizzato in particolare un campione di 76 pianeti extrasolari giganti. I risultati indicano che la migrazione dei pianeti giganti gassosi verso le regioni interne del loro sistema planetario non è causata solo dalla loro orbita allungata, come si pensava, ma da complesse interazioni gravitazionali con gli altri pianeti. In particolare, quando il sistema planetario sta nascendo, queste interazioni portano i pianeti a migrare attraverso il disco protoplanetario, ossia il disco di polveri e gas dal quale si svilupperanno i pianeti.
"Questa collaborazione conferma il valore che anche gli astrofili possono offrire alla ricerca scientifica, soprattutto in un'epoca in cui il confine tra scienza professionale e passione individuale è sempre più sfumato", osserva Conzo. Nel 2024 l'astrofilo ha contribuito ha anche scoperto un pianeta extrasolare distante 300 anni luce.