Terremoto Myanmar, 26enne estratto vivo dalle macerie dopo 5 giorni dal sisma | Giunta militare apre il fuoco contro un convoglio di aiuti

Un ragazzo di 26 anni è stato estratto vivo dalle macerie di un hotel del Myanmar, cinque giorni dopo il devastante terremoto che ha colpito il Paese asiatico. Lo rendono noto le autorità locali. Il giovane è stato salvato da una squadra congiunta di soccorritori del Myanmar e della Turchia dalle rovine dell'edificio nella capitale Naypyidaw. Lo hanno reso noto i vigili del fuoco e la giunta al potere. Intanto, secondo l'agenzia di stampa cinese Xinhua, che cita le autorità locali, il bilancio del sisma continua ad aggravarsi: sono 2.886 le vittime accertate con 4.639 feriti e 373 dispersi.

Giunta Myanmar apre il fuoco contro un convoglio di aiuti Intanto l'esercito del Myanmar ha aperto il fuoco contro un convoglio che stava portando aiuti nelle zone colpite dal terremoto. Lo scrive la Bbc citando l'Esercito di liberazione nazionale Ta'ang, un gruppo ribelle armato, secondo cui le truppe militari hanno sparato contro un convoglio di nove veicoli utilizzando mitragliatrici pesanti mentre attraversava la cittadina di Naung Cho, nello stato settentrionale di Shan, diretto a Mandalay. Il gruppo ribelle ha affermato che il convoglio aveva informato la giunta del suo percorso ma l'esercito ha riferito di non essere stato informato, sostenendo che nessuno è rimasto ferito.

Revocato stato di calamità a Bangkok Il governo della Thailandia ha confermato che la situazione nel Paese è tornata alla normalità. L'amministrazione di Bangkok ha revocato lo stato di calamità. Nella capitale intanto proseguono le ricerche dei dispersi nel cantiere del distretto di Chatuchak in cui è crollato un edificio in costruzione provocando la morte di 20 lavoratori. Proseguono anche le ispezioni degli edifici per verificarne le condizioni di sicurezza e sono stati predisposti alloggi temporanei per le persone le cui abitazioni hanno subito danni.