Thailandia-Cambogia, scontri a fuoco nella zona contesa: almeno 9 morti e 14 feriti | Bangkok chiude il confine terrestre
24/07/2025

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Thailandia-Cambogia, scontri a fuoco nella zona contesa: almeno 9 morti e 14 feriti | Bangkok chiude il confine terrestre

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Dalle prime ore della giornata diversi scontri a fuoco sono in corso in tutta la zona di confine contesa tra Thailandia e Cambogia, con i due Paesi che si accusano a vicenda di aver dato inizio alle ostilità. Secondo le autorità di Bangkok, almeno nove persone sono morte e 14 sono rimaste ferite in seguito agli attacchi lanciati dalle truppe cambogiane. E' quanto riporta l'emittente pubblica Pbs. La Thailandia ha inoltre annunciato la chiusura del confine terrestre con la Cambogia.

Scontri a fuoco si sono verificati in mattinata tra soldati thailandesi e cambogiani in una zona di confine contesa tra i due Paesi asiatici, che hanno ridotto le loro relazioni diplomatiche in seguito a una disputa in rapida escalation. Alcuni video registrati dal lato thailandese mostrano persone fuggire dalle loro case e nascondersi in bunker mentre si sentono esplosioni. Gli scontri sono scoppiati in una zona dove sorge l'antico tempio di Prasat Ta Muen Thom, lungo il confine. L'esercito thailandese ha dichiarato di aver lanciato attacchi aerei contro obiettivi militari terrestri in Cambogia, mentre il ministero della Difesa cambogiano ha affermato che i jet thailandesi hanno sganciato bombe su una strada vicino all'antico tempio di Preah Vihear.

In un post su X, l'esercito thailandese ha precisato che sei persone sono morte e altre 10 sono rimaste ferite quando è stato colpito un minimarket all'interno di una stazione di servizio a Ban Phue, nella provincia di Sisaket. Due persone, tra cui un bambino di otto anni, hanno perso la vita e altre due sono rimaste ferite nella provincia di Surin. Infine, una persona è morta e un'altra è rimasta ferita nella provincia di Ubon Ratchathani.

Gli scontri odierni si sono verificati dopo che Bangkok ha richiamato il proprio ambasciatore in Cambogia, Tull Traisorat, e ha annunciato l'espulsione dell'ambasciatore cambogiano a Bangkok, Hun Saroeun, in seguito a un incidente con mine antiuomo lungo il confine. Secondo quanto riferito dal partito al governo in Thailandia, il ministero degli Esteri thailandese ha presentato una protesta formale a Phnom Penh, accusando la Cambogia di aver posizionato di recente nuove mine nella zona. Le mine, che non erano mai state rilevate durante pattugliamenti precedenti, hanno ferito un militare thailandese. La zona di confine tra i due Paesi, in particolare l'area attorno al tempio di Preah Vihear, è da anni teatro di tensioni intermittenti, spesso legate a rivendicazioni territoriali. Il 21 luglio, il ministero degli Esteri di Phnom Penh ha respinto la dichiarazione rilasciata dalla controparte della Thailandia, che accusava la parte cambogiana di aver posizionato nuove mine antiuomo in violazione della Convenzione di Ottawa, causando il ferimento di militari thailandesi. Il governo della Cambogia, si legge in un comunicato, "nega categoricamente queste accuse infondate", ribadendo di essere "Stato parte pienamente impegnato nella lettera e nello spirito della Convenzione".  

La Cambogia ha denunciato "una brutale aggressione militare" da parte della Thailandia, confermando un attacco con F-16 dopo che le forze armate thailandesi hanno riferito di aver colpito "due installazioni militari" cambogiane in risposta all'attacco con razzi lanciato dalla Cambogia nella provincia thailandese di Surin. In un comunicato, il ministero della Difesa cambogiano ha denunciato "una brutale, barbara e violenta aggressione militare da parte della Thailandia", aggiungendo che le azioni della Thailandia violano il diritto internazionale e "rappresentano un pericolo estremo non solo per la pace e la stabilità regionale, ma anche per l'ordine internazionale basato sulle regole".

Il primo ministro cambogiano Hun Manet ha inoltre chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di convocare una "riunione urgente". "Considerando le recenti gravissime aggressioni da parte della Thailandia, che hanno minacciato la pace e la stabilità nella regione, vi chiedo vivamente di convocare una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza", ha scritto Hun Manet in una lettera indirizzata al presidente in carica del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite Asim Iftikhar Ahmad. Il ministero degli Affari esteri cambogiano ha accusato la Thailandia di aver lanciato "un'aggressione militare non provocata".

La Cina, intanto, si è detta "profondamente preoccupata dagli attuali sviluppi" con gli scontri al confine tra Cambogia e Thailandia e ha invitato le parti "ad accomodare le differenze attraverso il dialogo e le consultazioni". L'auspicio, ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun nel briefing quotidiano, "è la gestione appropriata" della crisi in cui Pechino manterrà "una posizione equa e imparziale".

Pechino ha inoltre esortato i suoi cittadini in Cambogia a evitare le zone vicine al confine con la Thailandia. "L'ambasciata cinese in Cambogia consiglia ai cittadini cinesi di monitorare attentamente la situazione della sicurezza locale, di rimanere vigili, di adottare maggiori precauzioni e di garantire la propria sicurezza personale", ha ammonito la rappresentanza diplomatica in un post online.

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